L’ape gigante, rediviva


L’avevano data ormai per estinta. L’ape gigante di Wallace (Megachile pluto), dal nome del grande esploratore e naturalista britannico collega di Charles Darwin, Alfred R. Wallace, co-scopritore della teoria dell’evoluzione per selezione naturale, che la descrisse nel 1859 durante il suo viaggio nell’arcipelago indo-malese, è la più grande ape al mondo.
Lunga 4 cm con apertura alare di 6, con una robusta mandibola, nessuno riuscì più a vederla fino ai primi anni ottanta del Novecento. Solo nel 2019 è stata per la prima volta osservata e filmata in natura, nelle Molucche settentrionali. Queste api solitarie costruiscono nidi ricoperti di resina dentro i termitai. Oggi il 40% delle specie di insetti sono in declino. Per molti di loro è già andato perduto un terzo della popolazione, con gravissimi danni anche all’economia (molte specie vegetali da cui dipende l’alimentazione umana sono impollinate dagli insetti). L’estinzione degli artropodi è una delle emergenze attuali per la difesa della biodiversità. Anche l’ape gigante di Wallace è sempre più elusiva e rara. Commercianti senza scrupoli la vendono online proprio perché ce ne sono pochissime.