Vite


“Dice il Signore: «Come quando si trova succo in un grappolo, si dice: “Non distruggetelo, perché qui c’è una benedizione”, così io farò per amore dei miei servi, per non distruggere ogni cosa.” (Isaia 65, 8)

La vite è citata quarantotto volte nella Bibbia, e il suo simbolismo è molto ricco. I suoi fiori profumati sono citati nel cantico dei Cantici, ma il suo frutto, l’uva, e il succo del frutto, il vino le hanno da sempre conferito un posto d’onore tra le piante. E’ la prima pianta coltivata, ci dice la Genesi, da Noè che diventa così il primo viticoltore, ma anche colui che, per primo, si ubriaca col vino. La vite, insieme al fico, esprimeva l’ideale contadino di pace e prosperità. Era una pianta che richiedeva molte cure e quindi le aspettative intorno al suo raccolto erano molto alte. La vite in fiore era un simbolo del tempo di pace, mentre una vigna saccheggiata e abbattuta era il simbolo della devastazione della guerra. La vigna è anche figura del popolo ebraico, della Sinagoga, e in epoca cristiana, della Chiesa sposa di Gesù Cristo. Il vino di Palestina era rinomato e ricercato, tanto da essere un’importante merce di scambio che, ad esempio, Salomone usa per ricompensare il re di Tiro del legname e degli artigiani inviati per la costruzione del suo palazzo e del Tempio. Il vino era anche fonte di benedizione e gioia, ed era visto come il sangue dell’uva e con questo valore simbolico, nell’Ultima Cena, Gesù lo associa al proprio sangue che da lì a poco sarà sparso sulla Croce.