Il leopardo delle nevi (Panthera uncia) è classificato come “vulnerabile” nella lista rossa dell’IUCN. Vive in una regione molto ristretta sulle montagne con quote elevate dell'Asia centrale, dalla Cina settentrionale-occidentale fino a Tibet e Himalaya. Occupa principalmente steppe montane e foreste di conifere e generalmente vive a quote che raggiungono anche circa i 4.500 metri. Si stimano circa 4.000 esemplari ancora presenti, e la popolazione continua a decrescere. I leopardi delle nevi hanno un mantello folto e grigiastro con macchie più scure e irregolari che gli permettono di mimetizzarsi sulle rocce; con le larghe zampe sono in grado di camminare sulla neve senza sprofondare, e la lunga coda pelosa li tiene al caldo durante i mesi più freddi. Tra le principali minacce per la sopravvivenza di questa specie si annoverano la caccia e il commercio illegale.
 
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Si stima che fra il 2008 e il 2016 è stato ucciso e commerciato un leopardo delle nevi al giorno, tra 220 e 450 leopardi all’anno. Un’altra importante minaccia è il conflitto creatosi tra i pastori e i leopardi, causato dalla predazione del bestiame da parte del leopardo che si è avvicinato ai villaggi in seguito alla riduzione del loro habitat naturale, condividendo conseguentemente con le comunità locali le stesse aree. Più della metà delle uccisioni di leopardi delle nevi è causata dai pastori che uccidono questi predatori per proteggere il loro bestiame, la loro unica fonte di sostentamento. Anche il cambiamento climatico pone a rischio questa specie, impattando l’intero ecosistema delle montagne dell’Asia centrale.