200 anni fa, il gipeto si trovava su tutte le aree montuose dell’Europa meridionale, dalla Spagna occidentale ai Balcani, oltre che in Africa e Asia. Ora questo avvoltoio è uno dei più rari in Europa, e la popolazione diminuisce anche in Africa e Asia. L’avvelenamento, la distruzione dell’habitat, il disturbo antropico dei siti di riproduzione e la collisione con le linee elettriche sono le minacce principali per la sopravvivenza del gipeto. In Europa si stima un calo della popolazione pari al 10% nelle ultime tre generazioni; a livello globale il calo è stimato tra il 25 e il 29%. Il gipeto, come altre specie di avvoltoi, richiede un’areale di distribuzione estremamente ampio e con una buona qualità di habitat, condizione sempre più difficile da trovare nell’Europa urbanizzata. Questa specie è classificata come “quasi minacciata” nella Lista Rossa dell’IUCN. Dato il loro importante ruolo nell’ecosistema, i gipeti sono considerati specie chiave sulle nostre montagne. Grazie alla loro dieta di carcasse di animali, riducono la possibilità di diffusione di certe malattie infettive, agiscono da veri e propri spazzini della natura e hanno un incredibile valore socioeconomico nelle comunità locali.Una particolarità unica a questa specie di avvoltoio è la loro specializzazione nel cibarsi anche delle ossa di animali; usando dei potentissimi acidi digestivi, lo stomaco dei gipeti è in grado di scomporre le ossa solide in 24 ore.
 
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