Tra giganti e nani al PNV

Giganti e nani: non solo mammiferi e rettili


La “regola delle isole” dice che i mammiferi che di norma pesano fino a un chilo sulla terraferma, sulle isole tendono a diventare più grandi.
Quelli che pesano originariamente più di un chilo tendono invece a diventare più piccoli.
Il predatore carnivoro diventa più piccolo perché ha meno prede.
Di conseguenza, senza grandi predatori, erbivori come gli elefanti non hanno bisogno di essere enormi per non essere mangiati, e gli uccelli possono anche smettere di volare.
In realtà ci sono molte eccezioni da isola a isola e da animale ad animale.
Anche tra gli invertebrati si osservano casi di gigantismo insulare: in Nuova Zelanda vivono le weta (famiglia Anostostomatidi), cavallette giganti che arrivano a pesare quasi un etto.

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Perché gli insetti non diventano grandi come elefanti?

Nel lontano passato evolutivo, in particolare nel periodo Carbonifero che va da 360 a 300 milioni di anni fa, gli insetti riuscirono a diventare giganti come la Meganeura, simile alle libellule attuali ma lunga mezzo metro e con apertura alare di 70 cm. Probabilmente il più grande insetto volatore mai esistito!

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Oggi nessun insetto diventa così grande, per via dell’esoscheletro ma soprattutto della respirazione tracheale che avviene attraverso la diffusione passiva dell’ossigeno in tutto il corpo. Quindi se la stazza cresce troppo, l’ossigeno non riesce ad arrivare in tutto il corpo. Volare poi è assai dispendioso. Forse, quando la Meganeura andava a caccia di anfibi e di altri insetti, c’era più ossigeno nell’aria. Nello stesso periodo vivevano anche altri artropodi giganti, per esempio millepiedi lunghi tre metri e scorpioni colossali.


Nella Casa dei Giganti le varie specie ci raccontano storie diverse di nani e giganti, cliccando sulle loro immagini potete scoprirle!