Mirto


“Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese e dovevano proclamare e far passare questa voce in tutte le loro città e a Gerusalemme: «Uscite verso la montagna e portate rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palme e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto».” (Neemia 8, 14-15)

Il mirto è citato sei volte nella Bibbia. E’ un simbolo di gioia, di pace, di generosità e giustizia. Era usato per adornare le capanne in occasione dell’omonima festa che serviva a ricordare il periodo trascorso nel deserto. E’ una festa che gli ebrei vivono ancora oggi costruendo capanne al di fuori delle loro case e, se possono, dormendoci dentro. Il secondo nome di Ester, sposa del re Assuero, è Hadassa che deriva proprio dalla parola ebraica “hadas” che vuol dire “mirto”. Il profeta Zaccaria ha la prima visione del dominio di Dio su tutta la terra proprio mentre si trova in una valle, in mezzo ai mirti.