Luis e Bahia, unici orsi andini d'Italia

14/02/18 Un amore a rischio estinzione

LUIS E BAHIA, UNICI ORSI ANDINI D’ITALIA: UN AMORE A RISCHIO ESTINZIONE

Comunicato stampa 14/02/2018 - Sono tredici anni che condividono giacigli di paglia, tronchi per arrampicarsi e rocce per prendere il sole. Hanno avuto due piccoli, hanno affrontato la separazione nei loro primi mesi di vita ma si sono sempre compresi, ritrovando ogni volta l’affiatamento di sempre. Luis e Bahìa sono l’unica coppia di orsi andini d’Italia, la più longeva del Parco Natura Viva: un’unione di ferro da più di un decennio che però deve fare i conti con lo spettro dell’estinzione.
“Se la ricetta per stare bene insieme esiste, Luis e Bahia l’hanno trovata”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo. “Hanno saputo comprendere l’uno la personalità dell’altro, a volte sopportarla, a volte trovare un compromesso e affrontare insieme i momenti delicati, come quelli della nascita di un piccolo. Come quando è nata Tunk nel 2007, che Bahìa ha allevato da sola per 5 mesi nel reparto interno. “Quando è stato il momento di ricongiungersi con papà orso - ricorda Spiezio - Bahìa ha manifestato aggressività finchè le buone intenzioni di Luis non l’hanno completamente rassicurata”. O, con più leggerezza, come quando lei s’ingegna ad aprire i pacchi regalo con cibo nascosto e arriva subito lui ad approfittarne. Insomma, alla pigrizia di lui, lei risponde con intraprendenza e pazienza.
Bahìa e Luis sono nati in due parchi zoologici e i loro piccoli non hanno dovuto affrontare quello che accade in natura: in Bolivia, Colombia, Ecuador Perù e Venezuela i cacciatori uccidono le madri e catturano i piccoli, la deforestazione sottrae loro a tassi preoccupanti l’habitat originario e la frammentazione della foresta costringe gli esemplari all’isolamento. Ed è proprio degli orsi feriti o orfani che si occupa l’Andean Bear Foundation, sostenuta da anni dal Parco Natura Viva: gli esemplari recuperati in foresta vengono riabilitati e poi rilasciati, non prima di averli muniti di radio collare utile al monitoraggio. Perché senza conoscenza della biologia della specie, non c’è amore che tenga: gli orsi andini sono destinati alla scomparsa.


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