Progetto Ghepardo

Il ghepardo è il mammifero terreste più veloce al mondo e può raggiungere una velocità pari a 103 km all’ora; tuttavia la sua particolarità non sta tanto nella velocità in sé quanto nella sua capacità di muoversi a zig-zag accelerando e rallentando in brevissimo tempo. Inserito all’interno della categoria “vulnerabile” nella Lista Rossa dell’IUCN, il ghepardo annovera fra le principali minacce per la sua sopravvivenza la caccia da parte dei contadini locali a protezione del loro bestiame di cui il ghepardo a volte si ciba.
Il Parco Natura Viva dona il suo contributo per la conservazione del ghepardo sostenendo il lavoro della Cheetah Conservation Fund in Africa.
 
 
                              

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Da anni il Parco Natura Viva è coinvolto nella conservazione del ghepardo sia attraverso la sensibilizzazione del pubblico sulla tutela di questa specie, sia attraverso il supporto alla Cheetah Conservation Fund (CCF), una Fondazione no profit che si dedica alla salvaguardia del ghepardo in natura.
Fondata in Namibia nel 1990 dalla dottoressa Laurie Marker, la CCF è l’istituzione per eccellenza per la conservazione dei ghepardi e del loro habitat naturale e si dedica allo sviluppo delle migliori pratiche nei campi della ricerca, conservazione ed educazione con lo scopo di appianare il conflitto tra gli animali selvatici e le comunità locali. La CCF attua svariate attività di conservazione e di ripristino dell’habitat, alleva due razze di cani, i pastori dell’Anatolia e i Kangal, affinché siano di aiuto ai pastori locali per proteggere il loro bestiame da ghepardi, limitandone l’uccisione. Al centro di ricerca ed educazione della CCF, vengono svolti programmi educativi e di sensibilizzazione per le popolazioni locali, corsi di formazione per studenti e anche per contadini e pastori. Al centro vengono inoltre svolte attività di ricerca e monitoraggio delle popolazioni selvatiche di ghepardi, oltre a studi sulla genetica della specie presso la struttura Life Technologies Conservation Genetics Laboratory, unico laboratorio di genetica completamente attrezzato presso una struttura di conservazione in Africa.
 
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La Cheetah Conservation Fund ospita inoltre alcuni individui arrivati come cuccioli rimasti orfani, feriti oppure tenuti come animali domestici per svariati anni. Attraverso un programma di riabilitazione, certi ghepardi sono stati reintrodotti in natura, ma per alcuni questa non è una possibilità e quindi rimangono al centro come ambasciatori di questa incredibile specie.
Il ghepardo (Acinonyx jubatus) è inserito dal 2014 nella categoria “vulnerabile” della Lista Rossa dell’IUCN e il totale di individui presenti in natura non raggiunge i 10.000. I ghepardi sono scomparsi da gran parte del loro areale storico e hanno una densità assai bassa: in Africa ora coprono solamente il 10% delle aree in cui vivevano in passato, mentre in Asia si riscontrano piccole popolazioni solo nei deserti centrali dell’Iran. Data la loro bassa densità, i ghepardi richiedono aree molto vaste per sopravvivere, e ciò li rende particolarmente sensibili alla perdita e frammentazione dell’habitat. Inoltre, le comunità della Namibia e dello Zimbabwe perseguitano i ghepardi e li uccidono in quanto li ritengono responsabili della perdita di bestiame.
Studi genetici svolti sui ghepardi hanno inoltre dimostrato come la variazione genetica nella specie sia assai bassa, probabilmente a causa di un grave effetto collo di bottiglia durante la sua storia evolutiva; questo complica ulteriormente la salvaguardia di questo magnifico carnivoro, rendendolo particolarmente sensibile alle malattie e alle alterazioni dell’ambiente.
 
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Il Parco Natura Viva ospita il ghepardo dal 2009 nell’ambito del programma europeo di conservazione ex-situ EEP. Oggi il gruppo di ghepardi del Parco è costituito da tre individui: Mookane, nato nel 2010 al parco La Boissière du Doré, in Francia, Lex e Nero, due fratelli nati nel 2014 al Royal Burger Zoo, nei Paesi Bassi. I tre ghepardi vivono in un reparto molto grande nel Parco Safari, dove hanno a disposizione molte piante, rocce e arbusti in cui potersi nascondere. Nonostante ciò è molto facile osservarli mentre restano distesi nell’erba alta, tenendo soltanto la testa sollevata per controllare l’ambiente circostante: un comportamento molto frequente in natura, che permette loro di restare nascosto dalla vista di potenziali prede.
Ospitare un gruppo non riproduttivo di soli maschi al Parco è molto importante perché permette agli altri giardini zoologici coinvolti nel programma EEP di mantenere dei gruppi riproduttivi stabili, evitando la competizione per le femmine e garantendo un futuro a questa specie così fragile.
 
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Ogni 4 dicembre il Parco Natura Viva celebra insieme alla Cheetah Conservation Fund la giornata internazionale dedicata al ghepardo. Questa data è il compleanno di Khayam, il primo ghepardo che fu allevato dalla dott.ssa Marker, fondatrice del CCF, al Wildlife Safari Park, in Oregon e poi trasferito nel 1977 in Namibia dando così inizio al percorso che portò alla fondazione della CCF nel 1990.
Nel maggio 2016 la dott.ssa Marker fu ospite del Parco Natura Viva e tenne una conferenza aperta al pubblico sulle attività di conservazione di questa specie e di sensibilizzazione alle problematiche da essa affrontate. Durante la conferenza furono organizzate diverse attività educative e giochi per coinvolgere anche le generazioni più giovani.
In occasione della giornata dedicata al ghepardo del 2019, il Parco Natura Viva, in collaborazione con la Fondazione A.R.C.A (Animal Research Conservation in Action) ha fatto una campagna di adozioni a tema natalizio “Un ghepardo sotto l’albero”. Trentuno sono state le adozioni effettuate e le donazioni hanno permesso la sponsorizzazione di Dominic, cane pastore dell’Anatolia addestrato con lo scopo di ridurre il conflitto fra allevatori e ghepardi in Somaliland.
 
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Se vi interessa questo progetto e volete aiutare a salvare i ghepardi e il loro habitat, ci sono molti modi con cui potete dare il vostro contributo. Partecipando alle attività organizzate dal Parco, come le visite guidate, i laboratori educativi e la giornata internazionale dedicata al ghepardo, potrete conoscere più a fondo questa specie e le minacce alla sua sopravvivenza, apprendendo anche quali comportamenti adottare nel quotidiano per tutelare il loro habitat. Adottando i ghepardi del Parco contribuirete direttamente al finanziamento di questo progetto, ma anche con la vostra visita al Parco potrete dare un contributo concreto alla conservazione, poiché una percentuale del ricavato dai biglietti d'ingresso viene sempre destinata ai progetti in natura. Infine, sensibilizzando le altre persone sulle problematiche degli animali in natura potrete aiutare concretamente a diffondere la conoscenza e garantire un futuro ai ghepardi nel loro ambiente naturale.


 
                              

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