Gipeto

Nome scientifico: Gypaetus barbatus
Classe: Uccelli
Ordine: Accipitriformi
Famiglia: Accipitridi
Caratteristiche:
Dieta: Il gipeto è un carnivoro stretto ed è caratterizzato da una dieta unica, in quanto consiste principalmente di ossa (85%) e in minor parte di carcasse (15%). 
Le carcasse di cui si nutre appartengono circa nel 60% dei casi a ungulati di media taglia ma possono essere anche di tartarughe e di diverse specie di uccelli. Le ossa consumate dal gipeto possono raggiungere i 10 cm di diametro e pesare fino a 4 kg: questo avvoltoio le trasporta con gli artigli e le lascia ripetutamente cadere da un’altezza elevata (fino a 150 metri) in siti specifici, detti “ossari”, lastre di pietra su cui tali ossa si frantumano e possono essere consumate. 
Questa stessa tecnica viene utilizzata per uccidere tartarughe, piccoli uccelli e mammiferi come marmotte e lepri. Inoltre, il gipeto spinge gli ungulati più grandi sui bordi dei precipizi, e li fa precipitare in essi battendo con forza le ali.

Il gipeto compare come “Least Concern” nella Lista Rossa della IUCN, in quanto presenta un areale distributivo molto vasto. 
Tuttavia, la popolazione è attualmente in declino e risulta minacciata, dalla distruzione dell’habitat, dal disturbo arrecato agli uccelli riproduttori, dall’insufficienza di cibo e dall’attività dell’uomo (attività venatoria, tecniche di allevamento del bestiame e collisione con linee elettriche o turbine eoliche).
Distribuzione e Conservazione: Il gipeto è diffuso nell’Europa meridionale e in Asia, dai Pirenei in Spagna fino in India e Tibet, Cina meridionale e centrale e Siberia meridionale. 
Si può incontrare anche negli altopiani dell’Etiopia, nell’Uganda settentrionale-orientale, in Kenya occidentale, Leshoto e Sudafrica meridionale-orientale. 
Alcune popolazione isolate abitano Marocco ed Algeria e la specie è stata reintrodotta in Italia, Svizzera ed Austria. 
Il gipeto si può trovare in regioni montane, a quote elevate (spesso al di sopra dei 2000 metri), dove abita aree desolate caratterizzate dalla presenza di dirupi, precipizi o gole prospicienti prati e pascoli, in cui risiedono prede e predatori e la presenza di carcasse è assicurata.

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La Lista Rossa dell'IUCN (International Union for Conservation of Nature) fornisce informazioni sullo stato di conservazione a livello globale di animali e piante. Il diverso grado di rischio di estinzione è rappresentato dalle categorie entro le quali vengono inserite le specie.
Fonte: www.iucnredlist.org

Riproduzione: Il gipeto è una specie con sistema nuziale principalmente monogamo, in cui maschio e femmina formano una coppia, anche se non sono rari gli accoppiamenti “extra-coniugali” e in alcuni casi si possono formare gruppi riproduttivi di due maschi e una femmina. 
La riproduzione si verifica fra ottobre e luglio, periodo in cui una femmina depone da 1 a 3 uova che vengono poi incubate per circa 54 giorni; tuttavia, sopravvive in genere un solo nidiaceo e il successo riproduttivo della specie è piuttosto basso. 
I nidiacei lasciano il nido a circa 4 mesi di età, mentre la maturità sessuale viene raggiunta a circa 9 anni nei maschi e 7-8 anni nelle femmine.  

Dove si trova nel Parco?

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